Da oltre 16 anni, Dario Benea vive in prima linea l’evoluzione di Macron, oggi nel ruolo di Business Analyst. La sua missione? Tradurre le necessità dei reparti operativi in soluzioni digitali efficienti, permettendo a ogni settore di lavorare al meglio grazie a strumenti informatici all’avanguardia. “Quando ho iniziato, nel novembre 2008, eravamo in 50 e il reparto IT era gestito da appena tre persone. Oggi siamo un’azienda strutturata con un sistema di gestione avanzato come SAP, che ci consente di lavorare su un altro livello.”

Dal problem-solving alla strategia: un ruolo in continua evoluzione

Nel suo lavoro, Dario si trova “nel mezzo”: deve ascoltare le esigenze di business e trasformarle in soluzioni tecnologiche concrete. “Il mio compito non è solo gestire la tecnologia, ma tradurre i bisogni di chi lavora nei vari reparti in strumenti realmente utili.”

La crescita dell’azienda ha portato sfide sempre più ambiziose. “Negli ultimi 16 anni, gli obiettivi sono diventati sempre più grandi. Bisognava essere sempre pronti a rispondere alle nuove esigenze e anticipare le soluzioni migliori per accompagnare l’espansione di Macron.”

Automazione e innovazione: la sfida del futuro

Con l’implementazione del sistema gestionale SAP, il lavoro di Dario si concentra sull’automazione dei processi gestionali, non solo per la sede centrale, ma per tutta la rete di Macron Sports Hub e le sedi internazionali, inclusa Macron US. “Il 2025 sarà un anno chiave per estendere l’integrazione del sistema a livello globale. Dobbiamo garantire un allineamento logico tra tutti i reparti, rendendo i processi fluidi e ottimizzati.”

Ma il ruolo di Business Analyst non è solo reattivo: è anche proattivo. “Adesso che abbiamo un gestionale dalle potenzialità enormi come SAP, dobbiamo essere in grado di anticipare i bisogni aziendali. Non basta rispondere alle richieste, dobbiamo proporre strumenti innovativi ancora prima che ci vengano chiesti.”

Crescita personale e professionale: il valore del cambiamento

Dario descrive il suo percorso in Macron con una frase di Massimo Gramellini: “Per fare un passo avanti bisogna perdere l’equilibrio per un attimo”. Un concetto che ha vissuto in prima persona. “Ogni cambiamento porta con sé un po’ di incertezza, ma è anche l’unico modo per crescere. Ogni volta che abbiamo affrontato una sfida, sapevamo che ci avrebbe portato a un livello superiore.”

Un ambiente di lavoro che fa la differenza

Se dopo tanti anni Dario non ha mai sentito il bisogno di cambiare, il merito è anche del contesto aziendale. “Macron pone le persone al centro. Qui non sei solo un numero, ma un professionista che viene valorizzato. L’ambiente di lavoro è stimolante, positivo e ricco di opportunità di confronto. Passiamo la maggior parte delle nostre giornate in ufficio: farlo in un contesto piacevole e con persone con cui stai bene fa tutta la differenza del mondo.”

Nonostante il suo carattere introverso, ha trovato in Macron un ambiente che lo ha aiutato ad aprirsi. “Le iniziative per fare squadra, gli eventi aziendali, il clima di collaborazione: tutto questo ti permette di sentirti parte di qualcosa di più grande.”

Macron in una parola? Famiglia.

“Per me, lavorare in Macron è come far parte di una famiglia. Certo, ci sono momenti di tensione e incomprensioni, come in ogni ambiente di lavoro, ma lo spirito che ci guida è sempre quello di costruire qualcosa insieme. Ed è proprio questa mentalità che Macron trasmette anche ai suoi partner: ogni collaborazione è basata sul valore reciproco, creando rapporti di fiducia duraturi.”

Guardando al futuro, Dario sa che le sfide non mancheranno, ma questo non lo spaventa. “Se c’è una cosa che ho imparato qui, è che il cambiamento non va temuto: va abbracciato. Ed è proprio così che si cresce.”